Allergia alla parietaria: le cause e i sintomi
12 05 2022
Il polline della Parietaria è la causa più importante delle allergie da polline nell'area mediterranea, poiché la Parietaria è molto diffusa in questa regione. Molte questioni sono associate all'allergia del polline della Parietaria, tra cui la durata della stagione pollinica (molti medici ritengono infatti che duri tutto l'anno), il carico pollinico (che sembra aumentare nel tempo), l'impatto dell'età (sulla produzione di IgE e sulla gravità dei sintomi), le alterazioni infiammatorie (dopo l'esposizione al polline) e la scelta dell'immunoterapia con allergeni (AIT).
Inoltre, la diagnostica molecolare permette di definire una diagnosi corretta, differenziando tra semplice sensibilizzazione e vera allergia. Questa allergia può essere adeguatamente gestita conoscendo le caratteristiche cliniche di ciascun paziente.
L'allergia alla parietaria presenta alcune caratteristiche peculiari, tra cui un impatto epidemiologico rilevante e una lunga durata dei sintomi (dovuta al fatto che il periodo di pollinazione è costantemente di lunga durata). Asma e rinite sono spesso associate all'allergia e sono state trattate per lungo tempo con l'immunoterapia con allergeni.
Il termine "parietaria" deriva dalla parola latina paries, che significa muro, poiché cresce facilmente all'ombra di vecchi muri. Un altro nome della pianta è Parietaria "vetriola", poiché storicamente è stata usata per pulire le bottiglie di vetro.
Il polline della Parietaria è piccolo e il suo diametro medio si misura in micron. Di conseguenza, solo alcuni grani possono penetrare nella trachea e nessuno è in grado di raggiungere i bronchioli terminali. Pertanto, un'elevata frequenza di asma può essere indotta da un'infiammazione bronchiale derivante da eventi infiammatori che si verificano nelle vie aeree superiori, nonché da altri meccanismi immunologici (come, probabilmente, le particelle che trasportano gli allergeni).
Tuttavia, un aspetto cruciale da sottolineare è che, quando i grani di polline atmosferico vengono identificati al microscopio ottico, il polline di Parietaria non è distinguibile da quello della maggior parte delle specie del genere Urtica. Di conseguenza, questi grani di polline possono essere identificati come polline di Urticacee. Questo punto può suggerire la necessità di interpretare con cautela i dati riportati in molti studi, poiché potrebbe persistere una sovrastima del numero di grani pollinici di Parietaria.
Inoltre, vi è accordo sul concetto che la prevalenza dei disturbi allergici è in aumento. Per questo motivo, sono state ipotizzate molte teorie patogene, tra cui quella che prevede un aumento del carico pollinico. Uno studio aerobiologico quinquennale, condotto dal 1984 al 1988, ha indicato che l'allergia alla Parietaria è un problema evidente in Italia, a differenza della maggior parte degli altri Paesi europei, a causa della durata e della quantità della produzione pollinica. Più di recente, uno studio ha dimostrato che la stagione della Parietaria tende a prolungarsi e il numero di pollini tende ad aumentare nel tempo. Un secondo studio si è svolto nell'arco di 30 anni nella stessa regione geografica. I suoi risultati principali hanno dimostrato che la prevalenza di sensibilizzazione alla Parietaria non è cambiata in modo significativo come la conta dei pollini di Parietaria nel tempo, ma che la stagione dei pollini di Parietaria è stata prolungata, un fatto dovuto ai cambiamenti climatici e ambientali nello stesso periodo. A tal proposito, la stagione di impollinazione della Parietaria può essere piuttosto lunga e vi è la convinzione popolare che i sintomi dell'allergia alla Parietaria possano essere presenti per tutto l'anno.
Sebbene dipenda da fattori climatici, la durata effettiva della stagione dei pollini di Parietaria non è mai perenne. Infatti, la stagione dei pollini di Parietaria ha solitamente due picchi: un picco principale in primavera e un secondo all'inizio dell'autunno. In autunno si registra un picco basso rispetto alle concentrazioni molto elevate osservate in primavera.
In alcuni casi, come accade con l’allergia all’acaro della polvere, i sintomi diminuiscono progressivamente con l’età. Per la parietaria, invece, non è così: studi condotti in Italia, come quello del 2013 e del 2017, hanno confermato che la sensibilizzazione al polline di Parietaria non diminuisce in modo significativo con l’età. La produzione di IgE dovuta al polline di questa pianta persiste anche negli adulti e, anzi, la gravità dei sintomi può anche aumentare.
Ma… come si cura quest’allergia???
Il primo consiglio utile, in questo caso, è cercare di esporsi il meno possibile all’allergene: le occasioni da evitare sono, per esempio, le passeggiate in luoghi con vegetazione dopo un temporale, così come le uscite durante giornate molto ventose, poiché la diffusione di pollini in queste circostanze è massima. Inoltre esistono immunoterapie specifiche che consentono di risolvere in maniera definitiva il problema. Nel caso di sintomi sospetti, tuttavia, bisogna affidarsi alla competenza di un medico specialista, che, dopo aver diagnosticato l’allergia, valuterà la prescrizione di terapie specifiche. L’allergologo considererà inoltre se prescrivere anche dei farmaci che allevino i sintomi respiratori, se necessario.
Uno dei farmaci più indicati per combattere questo tipo di allergia è FEXALLEGRA (link per l’acquisto online). Molto utile negli adulti e nei bambini a partire dai 12 anni di età per il trattamento sintomatico della rinite allergica stagionale.
Commenti: 0
Nessun commento
Lascia un commento